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venerdì 11 marzo 2011

Gli incantati sentieri di Giovanna Cerise

Si atterra ai piedi di un’imponente piramide Maya, nella rigogliosa foresta equatoriale di Ometeotl. E’ la sede della mostra che Giovanna Cerise ha inaugurato il 10 marzo, e che rimarrà in esposizione alla Galeria Mexico fino alla fine del mese. Un’opera di Giovanna osserva dall’alto, come un terzo occhio fra due torri. 



La mente già si appresta a incontrare antichi simboli e oscure tracce di civiltà lontane, entrando fra le colonne alla base della piramide. A sorpresa, un grande cilindro nero con una sottile fessura per entrare in quella che da subito appare una grande sala piena di luce riflessa in mille prismi. 



Ritornano le figure geometriche care a Giovanna, ma qui sono di pura luce e si rincorrono senza sosta. E’ una bellezza abbagliante, che disorienta come un labirinto segreto, e più il disorientamento cresce, più cresce l’immersione nell’opera, fino a diventare luce nella luce.
Non ci si allontanerebbe più... chi vuole lasciare la luce?
Solo la mia coscienza di reporter mi spinge a uscire, a percorrere gli umidi corridoi fino al piano superiore. Stavolta la coscienza mi premia, perchè il Tribute to Carmen mi svela una Giovanna Cerise inedita, con figure antropomorfe e sprazzi di passione che irrompono nelle matematiche precisioni rappresentative a cui il suo mondo ci aveva abituati d’inizio.
L’oiseau est un oiseau rebel, l’habanera, la fleur che je t’ai donné... tutti ispirati all’opera più passionale che sia stata scritta, con la drammaticità che esplode nel sangue informe sull’esattezza del cerchio di act final.



Basterebbe questo, e invece altre opere si possono ammirare nel piano superiore, per una panoramica incompleta ma soddisfacente sull’opera di Giovanna Cerise.

http://slurl.com/secondlife/Ometeotl/176/213/25  Galeria Mexico



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