lunedì 24 gennaio 2011
Galleria d'arte Market Place
Si è aperta marted' 11 gennaio la Galleria d'Arte Market Place che resterà aperta fino al 5 febbraio.
Espongono gli artisti:
Ieko, ieko Catnap in SL
kyra Roxan, kyra Roxan in SL
shellina Winkler, shellina Winkler in SL
Jeffrey Lipsky, Filthy Fluno in SL
Steff Para, tshirtkikill Straaf in SL
Visitando la mostra con la calma e l'attenzione difficilmente possibili nel giorno del "vernissage", abbiamo incontrato Shellina Winkler, autrice dell'opera "Keyhole" che troneggia imponente al centro dell'esposizione, suscitando inevitabilmente curiosità ed interesse per le sue dimensioni. Non è appesa alla parete o a fili pendenti, né poggia su un supporto e nemmeno è confinata in un angolo o in una sezione espositiva; essa occupa semplicemente un vasto spazio "reale": ci si può girare intorno, sbirciare attraverso le pareti composite e semitrasparenti, cercare (inutilmente) un ingresso, chiedersi se davvero ci si possa entrare e se ne abbia davvero senso. Finché un ingegnoso meccanismo non catapulta l'osservatore, rendendolo improvvisamente protagonista, in un punto di osservazione posto in alto, perpendicolarmente all'opera, svelando il significato recondito - ma non tanto - di essa.
Facciamo qualche domanda a Shellina.
D: come ti sei accostata all'arte virtuale?
R: per caso, dopo avere imparato ad usare il build, e mi è subito piaciuto dare sfogo in tal modo alla mia creatività
D: secondo te l'arte virtuale è un succedaneo, un'alternativa o un completamento di quella reale?
R: credo che reale o virtuale non faccia differenza, SL è uno strumento come un altro
D: nella mostra c'è un forte contrasto di dimensioni, struttura e concezione tra la tua opera e le altre; è voluto o un caso?
R: niente ho mai affidato al caso, ho realizzato lavori di un solo prim, cose piccole e cose di grandi dimensioni ed ogni cosa (forme, colori, ecc.) ha sempre avuto un significato preciso
D: quanto c'è di te nelle tue opere e quanto invece risponde ai canoni estetici oggettivi?
R: tutto quello che creo è lo specchio di quello che ho sempre vissuto su SL; poche volte eventi della vita reale hanno marcato significativamente le creazioni
Osserviamo ora attentamente l'opera. Si tratta di un esoscheletro inorganico e metallico che cela all'interno non timori ed angosce, bensì un'anima organica e vitale, rappresentata da un albero contorto e spoglio, ma abbastanza luminoso per rischiarare i sentieri interpretativi dell'opera. Esso anela a districarsi dal suo primordiale nodo irrisolto per dipanarsi in un'ontogenesi psicologica, e presuppone filamenti organici che proiettano i propri pseudopodi nell'inconscio per esorcizzare (claustro)fobie e dubbi esistenziali, all'interno di un non-labirinto che imprigiona solo chi non vuol leggere la propria storia interiore.
L'assenza di colore fra trasparire in filigrana l'essenza della concezione e svela l'intima struttura di un'ispirazione che aspetta solo di spiccare il volo, sospesa com'è sul ciglio della voragine del nulla. Dalla struttura labirintica si direbbe che la creazione sia la gabbia dorata psicologica dell'Autrice, in cui ella può entrare ed uscire a piacimento perché solo lei ne possiede il filo d'arianna, ovvero la pianta, ovvero il progetto, che trova la sua ragion d'essere nella sua forma globale, visibile solo volando alto. Proprio dall'alto, infatti, appare la foma del buco di una serratura - keyhole appunto - la cui metaforica chiave è gelosamente custodita dall'autrice, ma che ognuno puo' immaginare di usare appropriandosi delle valenze psicologiche ed emozionali dell'opera e soggettivamente supponendo di interpretrarne simboli e segnali, come nella migliore tradizione del rapporto artista-fruitore, da sempre controverso ma mai appiattitosi in stilemi scontati e convenzionali. E l'opera di Shellina Winkler - potete esserne certi - scontata e convenzionale non lo è mai stata.
Pinovit Pinion
Galleria d'Arte Market Place
Pirats Bourbon Art Gallery - Mar, Bourbon Pirats (185, 64, 21)
sabato 22 gennaio 2011
Pop Art Dysplay – ANDY WARHOL NIGHT
Presso il Pop Art Display di Solaris Island, ormai celebre punto di riferimento dell’arte in SL, si è tenuta una delle visite guidate a tema sull’arte e la vita di Andy Warhol, artista sempre interessante e affascinante da riscoprire e che ha impresso un segno indelebile nell’arte pop del Novecento. La visita è stata condotta da Matteus Taurog con la traduzione di Zorro Hirvi.
Ha aperto la serata una breve introduzione a cura di Marjorie Fargis, che ha dato il benvenuto al numeroso pubblico intervenuto e ricordato come il PAD sia un percorso didattico e divulgativo finalizzato a diffondere la conoscenza della pop-art ed a dimostrare come in SL , anche in modalità ludica, sia possibile trasmettere informazioni e conoscenze culturali e artistiche.
Il percorso si è snodato attraverso le sale dei piani più bassi del PAD dedicati alle opere di Warhol, partendo dal concetto di “complessità superficiale” che permea tutta la sua opera e nella fattispecie è rappresentato da un supermercato, inteso nel pensiero di Warhol come museo della contemporaneità, deposito di merce che ha valore non solo d’uso ma soprattutto estetico.
Taurog ha poi parlato dei molteplici interessi e delle varie attività dell’autore americano, dal suo arrivo a New York da Pittsburgh nel 1949, fino all’evento di Philadelphia nel 1965, che lo ha consacrato come artista-divo, ed ha illustrato l’evoluzione delle sue tecniche grafiche, dalla linea interrotta dei disegni di scarpe, nel periodo della grafica pubblicitaria, a quella netta e compatta dei fumetti di Dick Tracy con colori forti e decisi. Si è anche parlato della sua attività di vetrinista in cui la decorazione della vetrina, riprodotta al PAD in modalità interattiva per permettere ai visitatori di essere parte della scena, diventa opera d'arte essa stessa, spostando l'attenzione – e quindi la pregnanza di valori estetici - dall’oggetto esposto alla sua cornice, ribaltandone provocatoriamente il rapporto dialettico e concettuale.
Il viaggio attraverso l’arte di Warhol è continuato con le serigrafie, dove il colore diventa meccanizzato e la mano dell’artista sembra sparire, proseguendo poi nelle ultime sale in cui sono esposte le sue opere più celebri, come i barattoli Campbell e le rappresentazioni in serie delle dive del cinema, quasi a trasmettere il messaggio che nulla sfugge al consumo di massa ed alla morte, temi fondamentali della sua produzione. Warhol non rappresenta mai il contenuto ma sempre la superficie, intesa come sede della verità, ed emblematiche sono le sue serigrafie che esprimono la sua idea di serialità dell’opera d’arte, in cui si identifica la sua idea del mondo contemporaneo, fatto di immagini che si ripetono. Egli infatti interviene sull’oggetto della sua arte, non creandolo ex novo, ma per lo più rielaborando oggetti già presenti nella realtà.
A chiusura della prima visita guidata attraverso l’opera di Warhol, le immagini relative al suo concetto di morte, ritenuta la più grande esperienza dell’uomo ma che nel mondo contemporaneo è filtrata dai media.
Warhol ha rivoluzionato il modo di guardare l’arte, non solo quello di creare opere artistiche. La bellezza dell’arte non è solo nell’estetica ma nella sua essenza, nel concetto che essa vuole esprimere o trasmettere. E questi concetti, grazie al linguaggio chiaro e alla capacità comunicativa della guida, sono chiaramente arrivati al pubblico. Una seratapiacevole, interessante e istruttiva, all’insegna dell’arte, della conoscenza e dell’approfondimento. Per tutto il 2011 sarà possibile prenotare tour guidati, anche in inglese, per godere appieno delle opere esposte e del PAD come location, frutto del lavoro di artisti e designer. Grazie a Matteus Taurog e a tutto lo staff del PAD.
Ha aperto la serata una breve introduzione a cura di Marjorie Fargis, che ha dato il benvenuto al numeroso pubblico intervenuto e ricordato come il PAD sia un percorso didattico e divulgativo finalizzato a diffondere la conoscenza della pop-art ed a dimostrare come in SL , anche in modalità ludica, sia possibile trasmettere informazioni e conoscenze culturali e artistiche.
Il percorso si è snodato attraverso le sale dei piani più bassi del PAD dedicati alle opere di Warhol, partendo dal concetto di “complessità superficiale” che permea tutta la sua opera e nella fattispecie è rappresentato da un supermercato, inteso nel pensiero di Warhol come museo della contemporaneità, deposito di merce che ha valore non solo d’uso ma soprattutto estetico.
Taurog ha poi parlato dei molteplici interessi e delle varie attività dell’autore americano, dal suo arrivo a New York da Pittsburgh nel 1949, fino all’evento di Philadelphia nel 1965, che lo ha consacrato come artista-divo, ed ha illustrato l’evoluzione delle sue tecniche grafiche, dalla linea interrotta dei disegni di scarpe, nel periodo della grafica pubblicitaria, a quella netta e compatta dei fumetti di Dick Tracy con colori forti e decisi. Si è anche parlato della sua attività di vetrinista in cui la decorazione della vetrina, riprodotta al PAD in modalità interattiva per permettere ai visitatori di essere parte della scena, diventa opera d'arte essa stessa, spostando l'attenzione – e quindi la pregnanza di valori estetici - dall’oggetto esposto alla sua cornice, ribaltandone provocatoriamente il rapporto dialettico e concettuale.
Il viaggio attraverso l’arte di Warhol è continuato con le serigrafie, dove il colore diventa meccanizzato e la mano dell’artista sembra sparire, proseguendo poi nelle ultime sale in cui sono esposte le sue opere più celebri, come i barattoli Campbell e le rappresentazioni in serie delle dive del cinema, quasi a trasmettere il messaggio che nulla sfugge al consumo di massa ed alla morte, temi fondamentali della sua produzione. Warhol non rappresenta mai il contenuto ma sempre la superficie, intesa come sede della verità, ed emblematiche sono le sue serigrafie che esprimono la sua idea di serialità dell’opera d’arte, in cui si identifica la sua idea del mondo contemporaneo, fatto di immagini che si ripetono. Egli infatti interviene sull’oggetto della sua arte, non creandolo ex novo, ma per lo più rielaborando oggetti già presenti nella realtà.
A chiusura della prima visita guidata attraverso l’opera di Warhol, le immagini relative al suo concetto di morte, ritenuta la più grande esperienza dell’uomo ma che nel mondo contemporaneo è filtrata dai media.
Warhol ha rivoluzionato il modo di guardare l’arte, non solo quello di creare opere artistiche. La bellezza dell’arte non è solo nell’estetica ma nella sua essenza, nel concetto che essa vuole esprimere o trasmettere. E questi concetti, grazie al linguaggio chiaro e alla capacità comunicativa della guida, sono chiaramente arrivati al pubblico. Una seratapiacevole, interessante e istruttiva, all’insegna dell’arte, della conoscenza e dell’approfondimento. Per tutto il 2011 sarà possibile prenotare tour guidati, anche in inglese, per godere appieno delle opere esposte e del PAD come location, frutto del lavoro di artisti e designer. Grazie a Matteus Taurog e a tutto lo staff del PAD.
Maryhola McMillan
SL Crazy Press Reporter
sabato 15 gennaio 2011
lunedì 10 gennaio 2011
The University of Western Australia in Second Life: Cheri Cherry Lady - December Winners of the UWA 3D...
The University of Western Australia in Second Life: Cheri Cherry Lady - December Winners of the UWA 3D...: ". Cherry Manga's December Winner Bringing back memories of Buddy Holly, Cherry Manga's IL PLEUT SUR MON COEUR COMME IL PLEUT SUR LA VILLE..."
domenica 9 gennaio 2011
Maraton Arte Paz y Diversidad 2011: Art Marathon 2011 for Peace and Diversity 2011 - O...
Maraton Arte Paz y Diversidad 2011: Art Marathon 2011 for Peace and Diversity 2011 - O...: "*ARTISTS*PEACE*DIVERSITY*UNITY GREAT WORLD CONCERT! MARATHON FOR THE PEACE AND DIVERSITY YOU ARE INVIETED! Dear Artist. Let´s make ..."
GeorgiaStar Chau at P2P Foundation
GeorgiaStar Chau |
I have been a creator sense I can remember. I have enjoyed learning everything I could in the creative form. All media’s of painting. Wood work, cutting out forms and painting them, needle work, jewelry making, floral, ceramic, making my own dishes with a very fun patterns and colorful. I love color and patterns. I have painted on many walls, furniture, candles well if it stood still I painted it or did something to it.
I became ill for the last 12 years with environmental disorder. Smells make me very ill. I am pretty much isolated from the world now. Second life has been my only social life. And so thankful we have it.I have had to different ways and watercolor is one of them. I never really developed it so now I am. It’s the only media I can use as of now. But I do love it and hope you enjoy what I have learned so far. This is just a selection of different things I have tried.Enjoy,Georgia
P2P Foundation's Gallery I is having a gallery opening this Saturday at 1pm SLT featuring the artist GeorgiaStar Chau.
The Pixel To Pixel Foundation (P2P) was established in 2009 to enhance the Second Life experience for people living with disabilities.
Second Life is a lifeline to many people with disabilities. Some (such as those who suffer from severe depression) may live in social isolation, and SL keeps them connected with others in the outside world. Other people may have physically disabling conditions, and SL allows them the virtual experience of full mobility, and even gives them wings to fly.
The P2P Foundation, which exists only in SL, gives direct financial assistance in the form of weekly Linden-dollar stipends to people on disability -- that is, those who are supporting themselves solely on disability assistance program benefits. Participants can reside in any country, and their disability assistance can be either from their government or from a private disability insurance company.
Donations to the foundation go directly to recipients, hence the name, Pixel To Pixel (avatar to avatar). The amount of the stipend is $500 Lindens per week, which is equivalent to about US$2 per week in real life. This amount may seem trivial to someone who has regular income from a paying job, but for a person on disability who may have very little money to spare, it can make a real difference for their quality of life in SL. As one participant so succinctly put it, "two dollars for me means a loaf of bread for a week." The weekly stipend from P2P may enable a participant to rent an apartment or shop, for example, or take photographs or upload textures in SL. Occasionally, the P2P Foundation also gives discretionary grants for participants to start a business or pursue a major creative project in SL.
Some donors give weekly (or monthy) and directly sponsor one or more participants. However, any and all donations are always gratefully accepted in the Donation Boxes located at the foundation office, or, you may pay Pixel Falconer directly. Donations go into the Sponsor Fund, which supports the majority of participants in the program. We also welcome you to give of your time in helping to spread the word about the foundation or by placing one of our Donation Kiosks at your place of business.
There are a few guidelines for participating, designed to ensure that the P2P program runs smoothly and that nobody abuses the system. These guidelines are available in a separate notecard, entitled "Participant Information."
Also, we are seeking artists with disabilities to show their work in future months at the Pixel Gallery. Pixel Gallery is a project of the Pixel To Pixel Foundation. We are proud to have two locations now, our original one at the foundation headquarters in Artropolis, and a new one offered to us by the good people at the famous Inspire Space in Shinda. Visit the galleries at:
Pixel Gallery I - P2P Foundation, Antropolis http://slurl.com/secondlife/Artropolis/39/57/53
Pixel Gallery II - Inspire Space Art Area, Shinda http://slurl.com/secondlife/Shinda/48/80/2
CONTACT: Pixel Falconer/Jadyn Firehawk (Director/Founder), or Ivy Lane (Assistant)
DONATIONS TO: Pixel Falconer
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