Uomini che emergono dall’acqua primordiale salutano il sole e accolgono il visitatore. Decido di salire con loro, quando cominciano a scalare le rocce che li sovrastano e a superare il fossato che li separa dalla civiltà. Altri prendono il largo, molti soccombono, solo quando avanzano insieme sembrano farcela. Poco più in là, altri ancora si scagliano contro un gigante, così uguale così diverso e poichè diverso, temibile. Costante e quasi martellante la riproduzione di... ominidi in ogni scala, memento di presenza umana che non lascia inesplorato e intatto alcun brano di universo raggiungibile.
Molti livelli ha l’ultima installazione di Merlino Mayo, Naturae, molti linguaggi, tra forme e colori, ciascuno dei quali porta una riflessione sulla natura umana e sulla costante lotta con il resto dell’universo, fisico e metafisico. Ci si trova piccoli piccoli in mezzo all’erba gigante che ci ricorda quanto in fondo siamo fragili e inconsistenti, ci si trova piccoli ma baldanzosi su barche che solcano oceani sconosciuti, ci si trova ordinatamente in fila come tanti soldatini davanti al Generale e da lì non si esce, il ritorno è possibile solo inginocchiandosi senza farsi notare e cercando con perseveranza il piccolo ometto che ci aspetta e che ci porta via, quella piccola guida interiore che sa quale strada indicare...
Di salto in salto arriviamo in alto, lì dove la tranquilla regolarità del cielo contrasta con l’emozionalità dell’uomo, e dove perdersi diventa più leggero. Che sia il luogo dell’Altro?
Mo Werefox
SL Crazy Press Reporter
Photo by Mo Werefox and Nuria Dominica
Non ho parole, e mi scuso per il ritardo nella risposta che meritava questo post, nella confusione degli ultimi giorni in SL e RL, anche per recuperare un po di energie, mi era sfuggito.. Veramente un bellissimo commento! Poetico e intenso, che non manca di cogliere con sapiente sensibilità, gran parte del mio messaggio silenzioso, cosi' come l'ho concepito, voluto realizzare e trasmettere..
RispondiEliminaGrazie Mo! ^^ e SLpress
Merlino Mayo